Si tratta di profili cruciali, considerato che una delle tecniche più comuni per dissimulare i profitti illeciti passa attraverso il ricorso a schemi che consentono di nascondere i reali proprietari di società, trust e strutture analoghe, nonché di coloro che di fatto ne esercitano il controllo.
Il GAFI da tempo mette in guardia gli Stati sui pericoli associati alle shall company, società di comodo che non svolgono alcuna attività operativa, i cui asset consistono esclusivamente in disponibilità liquide e/o mezzi equivalenti, caratterizzate da strutture societarie opache e non trasparenti.
Nonostante l’incessante azione del GAFI, nonché il conseguente impegno di oltre 200 Paesi che hanno richiesto a istituti bancari, operatori finanziari e non finanziari, di identificare e verificare le informazioni sulla titolarità effettiva di società costituite o operanti nelle loro giurisdizioni, i risultati delle mutual evaluations del GAFI evidenziano la mancanza di un’azione efficace: su oltre 100 valutazioni, solo un terzo dei Paesi dispone di un apparato normativo in tema di trasparenza delle persone giuridiche e di disposizioni conformi agli standard del GAFI; solo il 10% dei Paesi sottoposti a valutazione adotta misure efficaci per garantire la trasparenza della struttura proprietaria di società e trust.
In tale scenario, gli emendamenti proposti obbligheranno tutti i Paesi ad adottare ulteriori misure, tra cui il divieto di emettere azioni al portatore a livello internazionale e l’obbligo di istituire un registro della titolarità effettiva (o di utilizzare un sistema alternativo che consenta l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva da parte delle autorità competenti).
La Consultazione pubblica sulla proposta di modifica della Raccomandazione 24 sarà aperta fino al 3 dicembre 2021.